Dobbiamo accelerare l’adozione delle energie rinnovabili?
Il costo dell’energia è aumentato in tutta l’Europa, come conseguenza del prezzo del gas a livello globale che a ottobre era aumentato del 450% rispetto a gennaio. Il motivo? Gli analisti parlano della ripresa dei consumi e delle attività produttive post lockdown, che hanno portato ad un aumento dei prezzi delle materie prime sempre più limitati da cui dipende la produzione energetica, come gas naturale e petrolio. Allo stesso tempo, anche il costo complessivo di un impianto fotovoltaico è aumentato, a seguito di un incremento dei prezzi del materiale e dei costi di spedizione dei moduli. Sorgono alcune domande: è il momento giusto per investire nelle energie rinnovabili e nello specifico nel fotovoltaico solare? Possiamo aspettare ancora o dobbiamo accelerare l’adozione delle energie verdi?
Paghiamo di più per l’energia elettrica perché mancano le materie prime
L’energia elettrica ci costa di più, perché il carbone e il gas naturale sono fonti di energia sempre più limitate a causa sia della chiusura di numerosi centrali a carbone che da una mancanza degli investimenti per la produzione di combustibili fossili. Questo fa sì che la Russia rimanga ancora il primo produttore e distributore di gas naturale in Europa e nell’ultimo periodo, a fronte della grande richiesta di gas, ha deciso di esportarlo verso i paesi asiatici disposti a pagare di più.
Ma il gas naturale è ancora la materia prima per il 26% del fabbisogno energetico europeo e la risorsa necessaria alla transizione verso un mercato maggiormente green basato su fotovoltaico ed eolico. Di conseguenza, nell’ultimo trimestre del 2021 le aziende italiane e il consumatore privato hanno pagato di più sia per l’energia elettrica, sia per il gas. E per il primo trimestre del 2022 ARERA stima un incremento del costo delle bollette di energia elettrica del 55%.
Cosa è successo con le energie rinnovabili negli ultimi due anni?
Nel 2020, secondo un rapporto realizzato dal think tank indipendente Ember insieme ad Agora Energiewende, in Europa le fonti rinnovabili hanno generato un quinto (20%) dell’energia elettrica europea, superando per la prima volta i combustibili fossili. Tutto grazie al fotovoltaico e all’eolico, mentre il gas ha perso solo una minima parte di produzione elettrica rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda l’Italia secondo un rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e Unioncamere, nel 2020 il 37% dei consumi elettrici è stato soddisfatto grazie alle energie rinnovabili (con circa 936.000 impianti fotovoltaici e 5700 eolici). Nonostante questa crescita, in Italia il 57% dell’elettricità è da fonti fossili.
Investiamo ancora nelle energie green, o aspettiamo il calo dei prezzi dell’energia?
Per attutire l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, l’esecutivo italiano ha già effettuato due manovre (a luglio e a fine settembre 2021), interventi che hanno permesso di abbassare il costo delle bollette a circa 29 milioni di famiglie e 6 milioni di utenze elettriche non domestiche. Ma sono degli interventi che l’Unione Europea considera che debbano essere temporanei e non devono interferire con la dinamica del mercato europeo dell’energia e soprattutto non devono rallentare la transizione verso un’economia verde. Inoltre, ricordiamoci l’obiettivo al 55% per le rinnovabili nel settore elettrico entro il 2030 del Piano Energia e Clima dell’Unione Europea, insieme agli obiettivi del PNRR, piano che prevede importanti investimenti nelle fonti rinnovabili. Dal potenziare la capacità produttiva con 6 GW nuovi all’installare 1,04 GW di impianti nel settore agricolo o 2GW di rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo. Perciò, l’investimento nelle energie rinnovabili deve accelerare, sia per tutelare il clima, sia per salvaguardare l’indipendenza energetica del nostro paese. Inoltre, le energie rinnovabili, nonostante l’aumento del costo delle materie prime, costano e costeranno sempre meno dei combustibili fossili.
L’investimento in tecnologie green ripaga?
Decisamente. A parte i benefici immediati sui costi delle bollette, l’investimento in tecnologie e prodotti green porta altri vari vantaggi nel medio e lungo termine. Lo conferma lo stesso rapporto GreenItaly che sottolinea alcuni dati interessanti, tra cui: 441.000 imprese italiane hanno investito, negli ultimi 5 anni, nella green economy e nella sostenibilità per affrontare il futuro; alla fine del 2020, l’Italia aveva creato 3,1 milioni di green jobs, che vuol dire il 13,7 % degli occupati. Le imprese che hanno investito in tecnologie e prodotti green nel triennio 2017-2019 evidenziano una produttività superiore del 17% rispetto alle altre e hanno visto una crescita della stessa del + 5,9% rispetto al 3.3%.
Ma come possiamo far passare queste informazioni e benefici alle imprese?
Ci sono ancora tante aziende che incontrano degli ostacoli nell’introdurre investimenti green e sono 3 le informazioni dell’indagine GreenItaly che ci hanno attirato l’attenzione: circa il 33% hanno difficoltà ad ottenere incentivi e agevolazioni pubbliche per colpa dell’eccessiva burocrazia, il 30% ha poche informazioni o scarsa conoscenza su agevolazioni pubbliche a supporto degli investimenti mentre il 25% ha poche informazioni sui benefici degli investimenti green sulla competitività dell’impresa.
In Hile offriamo un supporto a 360° nell’adozione delle energie rinnovabili, ovvero del fotovoltaico: dalla consulenza personalizzata adattata al fabbisogno energetico dell’azienda, al piano di rientro dell’investimento e al supporto burocratico, dalla progettazione all’installazione e alla manutenzione dell’impianto fotovoltaico. Contattaci per saperne di più. Insieme possiamo contribuire all’efficientamento energetico della tua azienda e al green economy.